Comincio con una frase, del filosofo John Stuart Mill: «Ciò che forma il carattere non è ciò che un bambino o una bambina può ripetere a memoria, ma il fatto che imparino ad amare e ammirare», che racchiude, ciò che penso tutti noi genitori ma anche noi insegnanti ed educatori dovremmo ricordare. L’educazione, fornirla, darla, trasmetterla, è difficile se noi ci crediamo poco in prima persona, i bambini imparano soprattuto dall’esperienza, ed è qui che la mia riflessione si allarga a ciò che oggi viviamo, a mio parare, una perdita di amore, gratitudine, gentilezza e riconoscenza, del saper dare conforto; cose, che in realtà per me, sono la base per costruire una “persona”. Non riconosciamo più, ciò che qualcuno fa di bello per noi, non ringraziamo o lo facciamo poco, scordiamo il perfavore per il “tutto mi è dovuto” e i bambini in tutto questo ??? Loro, non ci crederete, ma osservano di continuo, soprattutto nei primi anni. Vedono anche quando non guardano e ascoltano, captano. Vedono adulti che urlano impartendo regole che loro non capiscono perché capita spesso di “urlare di non urlare …” e questa incongruenza loro la colgono eccome. Noi grandi, abbiamo la responsabilità di ciò che loro diventeranno in futuro se li educhiamo con l’amore, l’autorevolezza la gentilezza, le parole che fanno bene al cuore avremo la possibilità di formare persone che sapranno ancora cosa significhi avere parole di conforto, avere la voglia di donare e di evitare i giudizi. Essere genitori o educatori esemplari … si può, non si deve essere perfetti ma si deve avere voglia di far vedere le parole che spesso diciamo, che vorremmo sentire per noi, perché le parole, possono dare o togliere tutto e i modi che utilizziamo anche.