Durante i colloqui con le famiglie a scuola spesso, fortunatamente oserei dire, mi viene rivolta una domanda indiretta, sulla modalità migliore per “fare” il genitore.
Sono genitore anche io, non mi piace dare giudizi, riguardo lo svolgimento dei ruoli, posso però comunicare, quello che per me è un modo di essere un genitore responsabile, oggi, dove lo scenario all’interno del quale i nostri bimbi si muovono è complicato e complesso, anche insidioso.
Essere genitore è una gioia, un dono nel quale raccogliamo una marea di aspettative e di sogni; poi, significa anche, essere consapevole dell’importanza di avere un figlio e prendersene cura.
Avere presente che non tutti i nostri sogni si realizzeranno, perché un figlio non è l’estensione del proprio essere ma è un individuo a sé totalmente libero e autonomo. L’autonomia, però è la libertà di poter fare, e poter essere ma per far in modo che i nostri bambini possano crescere sempre più autonomi, occorre che noi genitori ci assumiamo la responsabilità di educare, di svolgere ciò che il nostro ruolo impone. Dare educazione, non solo impartendo regole ma anche fornendo supporto emotivo e di ascolto che permette di intervenire in situazioni alle quali ultimamente assistiamo un po’ troppo spesso. Creare una rete con la scuola, fondata sul confronto realizzato attraverso il rispetto dei ruoli è fondamentale per dare un vero e proprio esempio ai nostri bambini che crescono e che hanno sempre più bisogno di essere educati a gestire le emozioni, educati al rispetto con il nostro esempio, educati al bello con la possibilità di meraviglia, educati a fare gli adulti di domani con tutto il nostro impegno e presa in carico.