Mi interessa fare una premessa da insegnante di quelle un pò “polemiche”, la scuola dell’infanzia è quel terreno di mezzo tra le credenze comuni e la realtà… Beh questa realtà è che la scuola dell’infanzia è una scuola, una scuola vera (e immaginate le maestre quando sentono che dite andiamo all’asilo… fenomeno di orripilazione attivato) dove si insegna e si apprende la relazione, l’autonomia, la cura… Non si devono sapere le lettere o i numeri, non si deve leggere o scrivere (per questo si può aspettare la scuola primaria) non si fanno voti e non si inquadra un bambino attraverso la sua caratteristica predominante. Allora tornando al titolo, quanto incide secondo voi l’aspettativa e le credenze sulla vita dei nostri bambini? Quanto incide l’ottica secondo cui guardate la scuola?
Incide molto! I bambini sentono ed avvertono tutte o la manggior parte delle aspettati-ve che nutriamo nei loro confronti. Tra mamme (età dei bambini 4 anni):
Mamma 1: <ma sai che mio figlio sa scrivere?>
Mamma 2 : <ah.. mio figlio sa parlare l’inglese scientifico… Boom, ecco che si scatena il sentimento di inferiorità di una delle due perché ha la credenza che suo figlio sappia fare meno… Tutto questo un bambino lo sente e non sa darsi una reale spiegazione… non è ancora in grado di essere come vuole la mamma o come vuole papà… far sentire le nostre pretese, pesa, come un macigno per i nostri figli e per le maestre è doppio lavoro perché loro provano a creare occasioni di scoperta, riuscire a far agire i bambini sulle cose così da formare la loro personalità e le loro competenze attraverso anche lo sviluppo di buone relazioni non competitive (difficile però se la mamma pensa che una maestra che non ti fa studiare le “letterine” allora non fa nulla).
La cura… la cura è attenzione alle inclinazioni personali; i bambini non sono tutti uguali possono raggiungere un obbiettivo anche impiegando strategie diverse, quindi più che aspettati-ve vorrei poter parlare di “ASPETTATI-ME” cioè aspettati tuo figlio così come È, unico ed irripetibile, non inserito in una categoria specifica, un bambino capace di fare ciò che può; cara mamma aspettati-me, con i tempi che occorrono (anche se ormai vogliamo tutto e subito), aspettami e rispettami.
Non si raccoglie ciò che si semina ma ciò che si cura

articolo davvero bello e pieno di spunti interessanti ? ogni bambino ha bisogno dell’approvazione dei propri genitori che devono motivarlo e sostenerlo in ogni scelta o difficoltà. una brava insegnante é un po’ come se fosse una mamma e la gioia più grande é quella di riuscire a insegnare qualcosa di più di semplici numeri o lettere. “aspettati me” é ciò che ogni bambino desidera gridare al mondo perché loro sono veri e se stessi sempre
Un’altro articolo Stupendo come sempre ❤️
Grazie Simona?