Secondo, il mio modesto parere, lavorando nella scuola da un po’ di tempo, le convinzioni che avevo quando ho iniziato, si sono rafforzate. Credevo che non bastassero delle materie o delle attività per definire cosa “sa fare” un bambino, credevo non bastasse arrivare in classe e “fare qualcosa” infatti, ho iniziato, imparando da colleghe che tutt’ora sono speciali, crescendo con loro ogni giorno, cosa volevo davvero insegnare ai bambini, cosa vorrei che le maestre di mio figlio gli insegnassero. Vorrei che la possibilità di sentirsi capaci non fosse determinata solo da attività nelle quali si riesce oppure no; vorrei che al posto di un unico modo per esprimersi, ai dessero ai bambini varie possibilità, per fare le cose in modo che ognuno possa sviluppare le sue competenze in modo da non doversi sentire non capace…. In classe, non basta fare cose, prima di fare devi ascoltare e guardare, poi devi farti trasportare ed unire tutti i tuoi studi, dai bambini, devi essere attenta alle loro domande e aiutarli a crescere attraverso, rispetto e ascolto. Un’insegnante è anche un ricercatore, un’osservatore, un’insegnante puo insegnare ai bambini non solo a fare, prima, per me è necessario che insegni ad essere. Il rispetto, dei tempi, dei pensieri, degli errori dei bambini è importante; con i propri tempi ogni bambino si esprime, con i pensieri parla; con gli errori cresce…