Non vincerai sempre…

Perché è così difficile perdere? Perdere nei giochi, perdere persone, perdere nei rapporti… Pare, che per tutto il percorso di vita delle persone “perdere” vada di pari passo con la crescita. Sì, perché si perdono abitudini, si perdono occasioni, si perdono persone, si perdono partite. E allora ci si arrabbia, ci si sente frustrati e i bambini spesso cercano la spalla di un adulto che gli “permetta” di vincere…

Questo atteggiamento non aiuta quando ci troviamo davanti ai nostri bambini, arrabbiati perché hanno perso. Sembra che la parte della vita, quella dove si perde, sia da tenere nascosta ed invece credo sia molto importante e fondamentale il ruolo che genitori e insegnanti hanno nella loro educazione. A scuola attraverso le varie attività si sviluppa il senso dell’appartenenza ad un gruppo e si prova a far in modo che le capacità di uno diventino risorse per tutti, che si impari ad apprezzare e valorizzare chi emerge, non ci sono gare, ognuno sà fare come può, ognuno è comunque in grado di dare il suo contributo. Anche il senso della competizione, quella sana che nasce e si  affianca al divertimento, così , più che la ricerca della vittoria ad ogni costo si impari la bellezza di ciò che si sta facendo . In questo modo evitiamo di caricare di aspettative,  fuori dalla loro portata, i nostri bambini, che poi non sono in grado di accettare che nella vita si perde, alle volte si arriva secondi, alle volte non si arriva per nulla… In ogni caso ciò che li ha condotti fino lì, è ciò che conta. Questa la mia idea, oserei dire che la resilienza, si dovrebbe insegnare da subito, non è facile per nessuno, anzi è difficilissimo; quel che è certo è che del nostro percorso fa parte anche il perdere… 

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