“Chissadove”andranno quando cresceranno, cosa faranno, se avranno ancora voglia di ascoltarci, di parlarci di condividere come quando erano piccoli. Certo che “chissadove” è lontano, non sarà facile, per nulla lasciarli andare, lasciarli provare, soprattutto lasciarli sbagliare, siamo sempre molto attente e protettive.
Questa storia, scritta da Cristiana Valentini e Philip Giordano, è la meravigliosa storia di un albero che non riusciva a lasciare andare un semino che non si sentiva pronto ad andare, così, l’albero lo tenne con sè e il tempo passava e l’albero lo curava, lo riempiva di attenzioni; ma non lo lasciava andare…
Fino a quando arrivò una gazza affamata che strappó quel semino dal suo ramo per mangiarlo… Durante il suo volo, lo perse e lui si trovo “chissadove” lontano, spaesato, impaurito.
Un libro che tratta l’argomento della crescita dal punto di vista dei genitori che vorrebbero per il troppo amore, proteggere e non lasciare andare i figli.
È difficile, difficilissimo, eppure loro crescono e avranno desiderio di andar “chissadove”; avranno interessi da seguire , avranno viaggi da fare.
“Avrai un telefono vicino che vuol dire già aspettare schiuma di cavalloni pazzi che s’inseguono nel mare e pantaloni bianchi da tirare fuori che già estate un treno per l’America senza fermate…Avrai due lacrime più dolci da seccare” (Baglioni)
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